Ermete Ferrero, figlio di Alberto, costruttore di un aereo conservato al museo di Torino e di Rosy Thoman, di origine austro-ungherese, nasce a Cocconato il 14.11.1920, frequenta brillantemente scuole italiane all’estero, diplomandosi a pieni voti.
In Accademia Aeronautica frequenta il corso Urano I dal 1939 al 1942.
Dopo l’8 settembre cerca di raggiungere il nord ma, fatto prigioniero, viene avviato verso il Brennero. Riuscito avventurosamente a fuggire, rientra dal padre a Bussoleno.
In seguito ai bandi di Falconi e Botta, opta per l’Aeronautica Nazionale Repubblicana prestando servizio in varie reparti.
Come nella Regia Aeronautica, anche nell’Aeronautica Nazionale Repubblicana, si distingue come un ottimo combattente e abile pilota.
Nel 1948 viene riammesso in servizio a seguito di suo ricorso per la discriminazione subita per l’adesione alla RSI e nel 1950 è assegnato alla 51ª Aerobrigata Caccia di Treviso. Nel 1952 sposa Paolina Mattarucco, sorella del Tenente pilota Marcello, disperso in guerra nel 1941 e pluridecorato. Nel 1955 è in USA per corsi di addestramento sui turboreattori.
Tra il 1958 ed il 1959 è presso l’Accademia Navale di Livorno con l’alto onore di rappresentare l’Aeronautica.
Nell’ottobre 1959 assume il comando del 103° gruppo C.T.L. della V Aerobrigata a Rimini, avente in dotazione il Fiat G.91 che in quel periodo darà notevoli problemi di motore con frequenti incidenti mortali.
Il 9 giugno decolla da Treviso. Il motore si blocca e, nel tentativo di effettuare un atterraggio di fortuna, precipita a pochi metri dalla pista, concludendo eroicamente la sua breve vita come risulta nella motivazione della medaglia d’oro al Valore Aeronautico alla memoria a lui conferita.